Il
diritto dell’ambiente è tradizionalmente analizzato nei
suoi aspetti pubblicistici. Il presente contributo, invece, nel solco
di una nuova tendenza interpretativa civilistica, intende indagare le
ripercussioni delle politiche ambientali sul piano privatistico e,
nello specifico, dell’autonomia contrattuale da una parte e
dell’autonomia normativa dei privati dall’altra.
Su tale premessa, lo scritto appunta l’attenzione sulla tutela
dell’ambiente convogliata per il tramite dell’attività
negoziale dei consociati.
Si
darà, dunque, atto dell’incidenza della tutela
ambientale sulla causa del contratto, sui beni suscettibili di
diventarne oggetto e sulla proliferazione di nuovi tipi contrattuali,
cercando di soffermarsi, per quanto possibile nei canoni di
ristrettezza del presente contributo, anche sui profili rimediali
rispetto a condotte dei contraenti lesive del bene in esame e sui
canoni di interpretazione e di integrazione di cui l’interesse
ambientale richiede il rispetto.
Inoltre,
si approfondisce anche l’autonomia privata sotto forma di
regolamentazione o co-regolamentazione, come autonomia normativa
privata, dei fenomeni ambientali, evidenziando la tendenza al
superamento del monopolio dello Stato e degli enti locali nella
produzione normativa in materia di ambiente e l’ingresso della
soft law nel sistema delle fonti in materia di ambiente.
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