Il
piano di salvataggio di Nord Lb prevede la ricapitalizzazione
dell’istituto effettuata dai principali azionisti pubblici (i
due Land Niedersachsen e Sachsen Anhalt) e l’intervento delle
Casse di risparmio attraverso il fondo volontario di garanzia DSGV.
A
detta della Commissione Ue la soluzione adottata non determina
distorsioni della concorrenza giacché le misure previste sono
attuate a condizioni di mercato.
Partendo
dalla specificità del caso in esame, il presente lavoro
intende, in primo luogo, chiarire se al piano di salvataggio pubblico
e, in particolare, all’intervento del DSGV non sarebbe stato
più corretto applicare la disciplina sugli aiuti di Stato; in
secondo luogo, verificare i limiti del test dell’investitore
privato nel caso di bail-outs bancari; e, da ultimo, appurare se da
parte della Commissione vi sia la volontà di codificare un
doppio regime secondo cui le banche private sarebbero soggette a
vincoli stringenti e all’adozione del burden sharing mentre
quelle pubbliche avrebbero invece piena libertà di manovra per
attingere al sostegno statale.
L’indagine
si conclude con un confronto con le italiche vicende e, in
particolare, con l’esame del salvataggio pubblico della
Popolare di Bari che presenta talune analogie con la ristrutturazione
della banca tedesca.
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